Abstract
Gli anni dell’emergenza pandemica appena trascorsi, con la conseguente accelerazione tecnologica (e di portabilità degli strumenti), hanno lasciato un grande patrimonio di conoscenze e competenze, legate, in particolare, a strumenti tecnologici e pratiche didattiche mediate da uno schermo. Emergono, a distanza di ormai tre anni, altri aspetti di questo lascito, legati al ruolo del docente. Questo contributo presenta le fasi iniziali di uno studio che è nato nell’ambito della valutazione dei corsi di lingua italiana a distanza dell’Università. Dai dati raccolti tra docenti, CEL, formatori coinvolti nelle attività dei Corsi di Lingua Italiana a Distanza del Centro Linguistico CLUSS dell’Università per Stranieri di Siena emergono alcune criticità che a loro volta hanno generato alcune riflessioni sul docente che insegna una lingua a distanza, in particolare in relazione all’ambiente digitale in cui opera e ai diversi ruoli che si trova a interpretare in una classe virtuale.